La chiesa degli Angeli Custodi

A cura della Fondazione Milano Policroma
Testo di Riccardo Tammaro

Nello scorso articolo abbiamo brevemente esaminato la storia della Parrocchia degli Angeli Custodi; ci accingiamo ora a descriverne le caratteristiche artistiche ed architettoniche.
L'esterno, in mattoni a vista, presenta una facciata rettangolare, ricoperta di verde "prorompente", come lo descrissero i due architetti autori del progetto, Carlo Bassi e Goffredo Boschetti; lo scopo del verde era di sottolineare la presenza singolare e significativa dell'edificio all'interno del contesto edilizio nel quale si era venuto a trovare.
Sulla sinistra, completamente ricoperto dal verde, si trova il suggestivo battistero; esso avrebbe dovuto fungere da basamento del campanile, ed è sito ove prima si trovava un'alta ciminiera della fabbrica demolita per far posto alla chiesa; in questo modo la volumetria avrebbe ricalcato quella precedente. I progettisti, tuttavia, non poterono completarlo per mancanza di fondi.

L'interno si sviluppa attorno al presbiterio, sito al centro della chiesa, e illuminato dall'alto a significare la sua centralità spirituale; alla Messa, infatti si assiste dai quattro lati della chiesa, che ha pianta a croce.
La luminosità dell'interno è dovuta anche alla vetrate che la adornano su tutte le pareti perimetrali, opera di Padre Costantino Ruggeri. Questo noto artista, che ha realizzato a Roma le vetrate per il Santuario del Divino Amore ed a Milano numerose altre opere, tra cui la cappella feriale del Duomo, è stato definito da Mario Sironi "soldato di due milizie: quella della fede e quella dell'arte".
Pittore, scultore, vetratista, la sua vita di fede si intreccia indubbiamente con quella di artista, dall'infanzia nella campagna di Franciacorta alla giovinezza in convento a Busto Arsizio e a Trento, all'ordinazione sacerdotale a Milano, dalle prove pittoriche ai grandi capolavori che fanno di lui il principale artefice dei rinnovamento dell'arte sacra in Italia.
Amico dei massimi rappresentanti dell'arte italiana del nostro tempo (da Fontana al citato Sironi, da Morandi a De Pisis, da Manzù a Carrà), Costantino Ruggeri ebbe nel 1960 l'incontro forse decisivo del suo itinerario, quello con Le Corbusier; da allora "l'architettura dello spazio mistico" ha costituito la sua principale occupazione artistica.

Il significato delle vetrate, che vanno osservate, con le spalle all'altare, da sinistra a destra in senso orario, riassume la storia della Redenzione, e lo si può descrivere, seguendo la linea azzurra che le attraversa e che rappresenta lo scorrere del tempo, con le parole usate da Don Peppino Orsini molti anni or sono:
Quel Gesù (la particola bianca), che si è donato a noi a prezzo del suo sangue (la macchia rossa sulla particola stessa) ed è passato in mezzo alle tribolazioni (la tempesta sulla destra della prima vetrata), ci ha donato lo spirito (la colomba sulla sinistra della seconda vetrata) affinchè trovassimo, in mezzo alle tenebre (la nube scura sulla destra) il vero tesoro della luce (la croce policroma in mezzo alla nube).
Sempre di Padre Ruggeri sono, nella chiesa: il Tabernacolo con portello trasparente, attraverso cui è sempre visibile il cestello contenente il "pane di vita"; il suggestivo Battistero con acqua corrente, che riceve luce dall'esterno mediante piccoli vetri policromi che, filtrando la luce del sole, fanno sì che l'effetto si modifichi continuamente nel tempo; il Presbiterio completato nella luminosa Pietra di Vicenza.
Sono invece del francescano fra Nazareno Fabbretti la statua raffigurante "Maria madre della Chiesa e Signora degli Angeli", che si trova sulla destra entrando in chiesa, e il medaglione scultoreo che la sormonta, e che raffigura gli angeli custodi. In sacrestia sono inoltre presenti due icone realizzate da Katerina Monastyrski; questa artista contemporanea, di cui è presente una splendida pala anche nella chiesa milanese dedicata a San Leone Magno, lavora con il marito Andrej; entrambi hanno studiato all'Accademia di Belle Arti di Mosca ed ora operano nel Monastero ortodosso di San Serafino a Pistoia. Concludiamo con una citazione per l'organo, di pregevole fattura, e di eccezionale qualità timbrica e precisione meccanica, opera della "Bottega organaria Mascioni" di Cuvio (in provincia di Varese). Costruito nel 1978 ed inaugurato nel 1979, possiede 19 registri (per un totale di 1210 canne) ripartiti su due tastiere e pedaliere.